News 13 settembre MMIX

Sleipnir Nuncius

L’11 e 12 Settembre 2009 in occasione dei 90 anni della presa di Fiume da parte di 2500 Legionari guidati da Gabriele d’Annunzio AtelierFORTE ha realizzato presso il Vittoriale degli italiani, a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, l’installazione Sleipnir Nuncius, un omaggio a d’Annunzio e ai suoi cavalli.
Duilio Forte, Andrea Galbiati, Annalinda Derosa, Eugenio Bulotta e la collaborazione del Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri.

Video e immagini: http://www.atelierforte.com/works/sleipnir-nuncius/index.html

Sleipnir è il mitico cavallo di Odino, dalle otto zampe, tramandato dalla mitologia scandinava. Di legno era anche il cavallo utilizzato dai greci per espugnare la città di Troia. Esattamente 400 anni fa Galileo Galilei, utilizzando il cannocchiale, scriveva il Sidereus Nuncius, che avrebbe pubblicato il 13 Marzo 1610.

La serie di cavalli in legno Sleipnir con l’arrivo nel Vittoriale (Sleipnir Nuncius) continua la tradizionale connessione con i luoghi e le situazioni di carattere militare-guerresco. Dall’arsenale “Cavalli” di Torino (Sleipnir Taurinorum) al Castello Tabarelli de Fatis in Trentino (Sleipnir Tridentum), dall’Arsenale di Venezia, durante la XI Biennale di architettura (Sleipnir Venexia) alla cinquecentesca fortezza medicea “Fortezza da Basso” in Firenze, opera di Antonio da Sangallo il Giovane.

Snorri Sturluson, basandosi su vaghi accenni contenuti nella Völuspá, racconta la nascita di Sleipnir.
Un abile costruttore aveva stretto un patto con gli Dei: in diciotto mesi avrebbe eretto un muro possente in grado di difenderli dai giganti, loro nemici; in cambio avrebbe ricevuto in dono Freyja, il Sole e la Luna. Gli dei, su consiglio di Loki accettarono, ma a patto che il muro fosse terminato entro l’Estate. Quando però mancavano solo tre giorni all’Estate era ormai evidente che il costruttore sarebbe riuscito a finire in tempo la sua opera, anche grazie all’aiuto di Svaðilfœri, il suo possente cavallo. Gli dèi decisero che si doveva fare qualcosa, se non volevano perdere Freyja. Si interrogarono su chi avesse spinto per accettare il patto, e quando si ricordarono che era stato Loki lo costrinsero a rimediare. Lui si trasformò in puledra, sedusse Svaðilfari facendosi inseguire per un giorno e una notte, interrompendo così i lavori. Ripeté il trucco per tutte le tre notti e i tre giorni seguenti. Quando fu evidente che il muro non sarebbe stato completato per tempo, il costruttore fu preso da un’ira bestiale, rivelando che in realtà era egli stesso un gigante. E allora Thor, che dei giganti è il maggior nemico, gli fracassò il cranio con un colpo di Mjöllnir, il suo martello.
In seguito Loki partorì da Svaðilfari un puledro grigio con otto zampe, Sleipnir, che divenne il cavallo di Odino, dopo che glielo chiese in dono, poiché il più veloce e possente di tutti i cavalli.

Da wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Sleipnir